TEMPO
Chi viaggia con lentezza è padrone del proprio tempo.
E’ libero di camminare senza fretta e di fermarsi quando lo desidera, per riposarsi, per ammirare il paesaggio, per scambiare due chiacchiere con un anziano incontrato sulla via.
Il viandante sa staccare la spina per dedicare tempo a sé stesso o ai compagni di viaggio, per riflettere su una decisione importante, per affrontare un momento difficile.
CONDIVISIONE
Chi viaggia con lentezza investe sulle relazioni umane, e si sente parte di una comunità con cui condivide i valori fondamentali. Il cammino abbatte le barriere e accorcia le distanze tra le persone, facilita l’incontro e l’inclusione.
ACCOGLIENZA
Chi viaggia a piedi ama l’accoglienza semplice e autentica. Un sorriso al proprio arrivo, l’offerta di un bicchiere d’acqua fresca alla fine di una giornata di cammino sono i lussi del viandante.
In un mondo in cui si ergono muri, chi viaggia con lentezza sa apprezzare il valore dell’accoglienza.
AUTENTICITA’
Il viandante getta la maschera che indossa nella vita di tutti i giorni, abbassa le difese, viaggia senza pelle. Ogni giorno si misura con i propri limiti, e si avvicina all’essenza.
Il viaggio lento ristabilisce un rapporto autentico con le persone, con il
territorio, con la natura, con sé stessi.
SOSTENIBILITA’
Il viaggiatore lento vive in armonia con la natura, ne comprende la profonda bellezza, se ne prende cura. Ama i cibi sani e i sapori genuini, vuole mangiare la sera i prodotti dei campi attraversati durante il giorno.
SOBRIETA’
Il viandante viaggia leggero, e passo dopo passo impara a liberarsi degli inutili
fardelli che appesantiscono la quotidianità. Viaggiando con lentezza impara la frugalità.
INCLUSIONE
Il viandante è vulnerabile, spesso ha bisogno di aiuto ed altrettanto spesso è pronto ad aiutare, in modo gratuito e disinteressato.
Il viandante sa viaggiare al passo del più lento, è attento ai bisogni dei più deboli, degli anziani, di chi ha problemi fisici o mentali.
CULTURA
Il viaggio è maestro di vita. Il viandante attinge saperi dalle comunità locali, fa tesoro di ogni incontro, lungo il cammino allarga i suoi orizzonti, e impara a leggere la complessità del mondo.
LAVORO
Dietro ogni cammino c’è molto lavoro, il lavoro di chi lo ha progettato, il lavoro di chi lo tiene pulito e segnato, e soprattutto il lavoro di chi accoglie.
Il viandante rispetta il lavoro e lo ripaga adeguatamente.
EMOZIONE
Il turista osserva il paesaggio, usando soprattutto un senso: la vista. Il viandante si immerge nel paesaggio, usando tutti e cinque i sensi.
E così si emoziona per un tramonto o per uno sguardo, per un profumo o per un sorso d’acqua fresca, per la morbidezza del muschio su una pietra, per il cinguettio di un uccello, e ancora di più per il silenzio.
Il viandante vive intensamente ogni singolo istante, con semplicità.
CAMBIAMENTO
Il viaggio lento cambia il viaggiatore, che non sarà più quello di prima. Passo dopo passo il viandante mette ordine dentro di sé. I cattivi pensieri lasciano gradualmente il posto alle buone idee, il cambiamento si fa strada dentro di lui.
CONSAPEVOLEZZA
Chi viaggia con lentezza cambia il proprio sguardo, indugia su particolari che sfuggono nella vita di tutti i giorni, si integra nel paesaggio fino a diventarne una parte. Comprende le persone e le comunità, perché attraversa il territorio alla giusta velocità, con rispetto e attenzione. Scopre la bellezza nascosta lungo la via, trova l’incanto dietro l’angolo di casa. Il viandante non bada alla meta ma ad ogni singolo passo compiuto per raggiungerla.
Quando finalmente la raggiunge dopo tanta fatica, anche la meta assume un significato diverso.